Dott.
Antonello Paulesu
La Prostata - Prostatiti - Iperplasia
Prostatica - Carcinoma Prostatico
L'iperplasia prostatica è nota anche con il nome
di adenoma prostatico: a questo ci si riferisce quando si
dice
di essere
ammalati di "prostata".
01. Che cos'è l'adenoma prostatico?
02. Quando inizia a formarsi la
Iperplasia Prostatica Benigna (I.P.B.)?
03. Che cosa causa la I.P.B.?
04. Quando si cura l'adenomatosi
della prostata?
05. Chi cura la I.P.B.?
06. La I.P.B. può trasformarsi
in cancro?
07. Come si cura la I.P.B.?
08. Come si scelgono le une o le
altre?
09. Si leggono notizie di medicine
che renderebbero inutile l'intervento alla prostata. Che cosa
c'è di vero?
10. Quali sono queste diverse medicine?
11. Quali sono le medicine adatte al mio caso?
12. Che importanza ha la dieta e che altre norme conviene
seguire?
13. Quali sono gli interventi chirurgici?
14. E' vero che l'adenoma prostatico può tornare?
15. Com'è il sesso dopo l'intervento alla prostata?
16. E' vero che alcuni diventano incontinenti?
17. Qual è la cosa più importante
da sapere a proposito della I.P.B.?
01. Che
cos'è l'adenoma prostatico?
Quando si parla di "Ingrossamento della prostata
dei vecchi", si usa quasi sempre una terminologia sbagliata
perché:
- Con l'età non si
ingrossa tanto la prostata quanto piuttosto un piccolo gruppo
di ghiandole poste a ridosso
di
quel canale urinario (uretra) che attraversa la prostata.
Pertanto "dentro
la prostata" cresce una specie di nuova ghiandola
che schiaccia la prostata "vera" verso fuori.
Solitamente questa "palla" che cresce dentro
la prostata è fatta
di due parti poste a destra e sinistra dell'uretra; altre
volte esiste anche una terza parte in mezzo che cresce
verso la vescica
(lobo medio).
- Dopo anni di sviluppo questa
iperplasia prostatica benigna o I.P.B. (per distinguerla
dall'adenocarcinoma
prostatico
maligno) può raggiungere anche le dimensioni di un pompelmo
e la prostata "vera" viene schiacciata all'esterno
come una buccia.
02. Quando inizia a formarsi la Iperplasia Prostatica Benigna?
La I.P.B. inizia a svilupparsi molto presto, già dopo
i 30 anni, ma non in tutti i soggetti cresce con la medesima velocità.
03.
Che cosa causa la I.P.B.?
Non si conosce con esattezza la causa della I.P.B. Alcuni ricercatori
ritengono che sotto lo stimolo delle urinazioni continue, delle
eiaculazioni e delle infiammazioni si verifichino dei microtraumi
che liberano dai tessuti prostatici vicino all'uretra una sostanza
capace di causare l'accrescimento delle ghiandole vicine. Anche
le alterazioni degli equilibri ormonali nei tessuti sono probabili
cause.
04. Quando si cura l'adenomatosi
della prostata?
Non è la dimensione maggiore o minore a rendere necessaria una cura della
I.P.B. Bisogna sapere che prostate con piccoli adenomi possono dare molti disturbi
e prostate grandi possono anche essere silenti. In molti centri si usa un particolare
questionario per capire l'entità dei disturbi di un paziente. Si assegna
un punteggio alle risposte dei pazienti e quanto più elevata è la
somma finale, tanto maggiore è la necessità di una terapia.
05.
Chi cura la I.P.B.?
L'urologo è lo specialista che si occupa di curare la
I.P.B insieme, e di concerto col medico curante del paziente.
06.
La I.P.B. può trasformarsi in
cancro?
Solo venti cancri prostatici su cento si originano dalla zona
di I.P.B. Non è stato dimostrato che I.P.B. grandi degenerino
in cancro più facilmente di quelle piccole. Pertanto
non si deve decidere di operare la I.P.B. al fine di prevenire
il cancro. Come abbiamo detto, anche dopo aver tolto l'adenoma,
la prostata "vera" resta in sede! Infatti chi è stato
sottoposto a intervento di "prostata" deve seguire
i programmi di prevenzione dal cancro prostatico come chi non è stato
operato. Anzi, una ghiandola "tagliata" per togliere
l'adenoma potrebbe anche rendere più agevole, quindi
pericolosa, la diffusione di un tumore insorto successivamente
nella prostata.
07. Come
si cura la I.P.B.?
Esistono cure con medicine o cure con operazioni chirurgiche.
08. Come si scelgono
le une o le altre?
Dipende dall'entità dei sintomi, dalle dimensioni
dell'adenoma, dall'età e dalle condizioni generali del
paziente e anche dall`esperienza dell`urologo.
25 Si leggono notizie di medicine che renderebbero inutile l'intervento
chirurgico. Che cosa c'è di vero?
E' vero che negli ultimi anni sono stati commercializzati farmaci
estremamente efficaci nel ridurre i disturbi associati alla "prostata".
Semplificando al massimo: si tratta di medicine che vanno prese
per lunghi periodi e che, con meccanismi diversi, allargano il
canale urinario che attraversa la prostata, permettendo perciò un
deflusso più agevole dell`urina. La loro efficacia è ampiamente
dimostrata. Grazie a tali medicine il numero dei pazienti che
devono essere operati si e fortemente ridotto negli ultimi tempi.
Non tutti i casi, però, ne beneficiano in eguale misura.
09. Si leggono notizie
di medicine che renderebbero inutile l'intervento alla prostata.
Che cosa c'è di vero?
Certamente é possibile: la forma "acinosa" della
ghiandola prostatica favorisce sia la cronicizzazione che il
riaccendersi dell`infiammazione.
10. Quali sono queste diverse medicine?
Ci sono tre grandi gruppi di medicine per la cura non
chirurgica della I.P.B.
- Farmaci "artificiali" ad azione
di tipo ormonale che riducono il volume della prostata e che
pertanto riducono la
sua strozzatura.
- Farmaci "artificiali" che agiscono
sui muscoli del canale urinario e che li forzano ad aprirsi,
allargandolo.
- Sostanze "naturali" di origine vegetale
la cui azione non è completamente nota, ma che agiscono
riducendo eventuali infiammazioni e anche mediante un effetto
ormonale "locale".
11. Quali sono le medicine adatte al mio caso?
Soltanto l'urologo può suggerire al paziente la cura
più idonea per il suo caso. La scelta non è sempre
agevole e talvolta può essere utile o addirittura indispensabile
associare più medicine. Inoltre non tutti i pazienti
tollerano questi farmaci altrettanto bene, e non sempre i buoni
risultati ottenuti in un primo tempo sono poi mantenuti. Si
capisce quindi perché la chirurgia mantenga un ruolo
importante.
12. Che importanza ha la dieta e che altre norme
conviene seguire?
I cibi piccanti e gli alcolici sono da evitare. Bisogna
stare attenti agli eccessi sessuali, ed anche ai lunghi viaggi,
durante i quali
dieta e apporti idrici possono essere irregolari e dove la posizione
stessa può favorire congestioni pelviche.
13. Quali sono gli interventi chirurgici?
a.) L'adenomectomia chirurgica: è l`intervento
tradizionale, che si esegue attraverso l'addome del paziente
ed é riservato
alle prostate grosse e a pazienti in condizioni generali almeno
discrete.
b.) La resezione endoscopica transuretrale o T.U.R.P.:
anche questa é un intervento chirurgico tradizionale, ma si
esegue senza "taglio", con uno strumento speciale introdotto
nel canale urinario attraverso il pene. Non é un intervento
più leggero del precedente, anzi alcune casistiche dimostrerebbero
il contrario; viene riservato a prostate medio/piccole.
c.) Distruzione
della prostata con laser: numerosi tipi diversi di laser vengono
introdotti attraverso il pene per
distruggere
il tessuto adenomatoso. Alcuni urologi considerano le tecniche
laser sostitutive dei metodi precedenti in quasi tutti i casi,
altri sono più selettivi. La chirurgia laser presenta
vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali: meno pericolosa e
permette una degenza più breve, ma ha anche alcuni svantaggi:
spesso più dolori nel postoperatorio e una convalescenza
più lunga.
d.) Recentemente sono state proposte nuove terapie
alternative mini-invasive. Fra queste particolarmente interessante è l'ablazione termica prostatica transuretrale con radiofrequenza (TUNA).
14. È vero che l'adenoma prostatico
può tornare?
Si, in effetti per ognuna delle tecniche elencate nella risposta n.29 esiste la possibilità che si renda necessario un altro intervento per rimuovere il tessuto adenomatoso residuo o ricresciuto. È possibile perché la forma "acinosa" della ghiandola prostatica favorisce sia la cronicizzazione che il riaccendersi dell'infiammazione.
15. Com'è il sesso dopo l'intervento alla prostata?
Non dovrebbe esserci impotenza dopo la chirurgia prostatica.
Purtroppo però capita in alcuni casi che tale evento si
verifichi. Non si conoscono esattamente le cause di tale avvenimento.
16. È vero che alcuni diventano incontinenti?
È possibile un certo grado di incontinenza urinaria dopo un intervento
chirurgico tradizionale. Solitamente però, il problema
si risolve in poche settimane o mesi.
17. Qual è la cosa più importante da sapere
a proposito della I.P.B.?
Poiché può coesistere con un cancro della prostata
bisogna fare degli opportuni accertamenti prima di operare. Tale
eventualità va anche esclusa prima di iniziare una cura
con medicine. Operare o senza avere prima escluso che non coesista
un cancro espone a gravissimi rischi il paziente. Come diagnosticare
in tempo il cancro della prostata sarà descritto nel prossimo
capitolo.
...continua |