Dott.
Antonello Paulesu Informazioni sul sito
La
Biopsia Prostatica - Materiali
e Metodi - Risultati - Conclusioni - Video
AGOBIOPSIA
PROSTATICA TRANSRETTALE:
USO ROUTINARIO DEL BLOCCO ANESTETICO
PERIPROSTATICO ECOGUIDATO
L’Urologo Informer”,
(Hippocrates, Ed. Med. Scient.) n° 10/2003 – dicembre
Antonello Paulesu, Giario Conti
INFORMAZIONI GENERALI
• Una metodica sicura, semplice ed efficace nel garantire la netta riduzione
del dolore nei pazienti sottoposti ad ago-biopsia prostatica, indipendentemente
dal numero e dalla sede dei prelievi effettuati, senza aggiungere morbilità all’esame
che mantiene la propria connotazione ambulatoriale.
• Il ricorso a schemi bioptici più aggressivi e dolorosi per il paziente
ha alimentato la necessità di identificare valide metodiche analgesiche.
• Il protocollo che ha suscitato maggiore interesse è l’infiltrazione
anestetica periprostatica transrettale ecoguidata (Nash et al, 1996).
• In questo contesto viene riportata l’esperienza condotta presso
la Divisione di Urologia e Andrologia dell’Azienda Ospedaliera "S.
Anna" di Como su 345 pazienti consecutivi.
• Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad agobiopsia transrettale ecoguidata
previo blocco anestetico periprostatico transrettale secondo Nash.
• In tutti i pazienti il dolore è stato valutato con la Visual analogue
pain scale.
• Il risultati ottenuti, in particolare nei 74 soggetti che avevano già subito
l’indagine senza analgesia, confermano la validità di questo tipo
di approccio sia per il paziente, sia per l’operatore.
Introduzione
Il
carcinoma prostatico rappresenta per l’uomo la più comune
neoplasia maligna e la seconda causa di morte per cancro dopo
i tumori maligni del polmone. Appare pertanto più che
giustificata la diffusione di piani di screening sulla popolazione,
allo scopo di ridurre la mortalità correlata a tale patologia
grazie a una diagnosi precoce. Un indiscutibile contributo in
tal senso è scaturito dall’identificazione, da parte
di Wang et al nel 1979, dell’antigene prostatico specifico
(PSA) il cui dosaggio sierico ha ampliato la possibilità di
identificare neoplasie prostatiche organo-confinate, spesso non
palpabili, associate a maggiori possibilità di guarigione
con le opzioni terapeutiche attualmente disponibili.
Dalla parte del paziente
L’ago-biopsia prostatica transrettale ecoguidata, indagine
di scelta per la diagnosi del carcinoma prostatico, ha avuto,
con l’introduzione del dosaggio sierico del PSA, un’indicazione
sempre più allargata. Sebbene la disponibilità di
sofisticati aghi da biopsia “Tru-cut” montati su
specifiche pistole automatiche consenta l’esecuzione
del singolo prelievo in una piccola frazione di secondo, quest’indagine è motivo
d’ansia per i pazienti e causa di dolore a volte intenso.
Tali aspetti sono documentati da studi eseguiti alcuni anni
orsono che evidenziano come il 65-90% dei pazienti sottoposti
ad ago-biopsia prostatica transrettale lamentino un intenso
disagio durante l’esecuzione dell’esame e come
il 19% non sia disposto a ripetere l’indagine in assenza
di una qualche forma di anestesia.
Se condotti oggi, tali studi comporterebbero verosimilmente
risultati ancor più enfatizzati poiché gli schemi
di “mapping” prostatico raccomandati e utilizzati
sono decisamente più aggressivi che in passato per numero
di prelievi bioptici previsti in ogni singola sessione. Di
conseguenza, molti colleghi urologi e radiologi hanno avvertito
la necessità di studiare strategie finalizzate all’eliminazione
del dolore prodotto dalla biopsia prostatica senza far perdere
all’esame peculiarità quali il regime ambulatoriale,
nonché la rapidità di esecuzione e di turn-over
dei pazienti.
In quest’ottica, il ricorso alla sedazione raccomandato
da alcuni autori, pur efficace in termini di migliore soddisfazione
dei pazienti, non appare sufficientemente pratico. D’altra
parte, la semplice applicazione intrarettale di gel a base
di lidocaina non si è dimostrata in grado di offrire
un adeguato controllo del dolore in corso di ago-biopsia prostatica
transrettale.
Di grande interesse, per i risultati pubblicati in letteratura,
risultano invece le tecniche di infiltrazione anestetica periprostatica
transrettale ecoguidata di cui la prima comunicazione si deve
a Nash et al nel 1996. L’infiltrazione può essere
effettuata a livello degli angoli prostato-vescicolari, come
descritto originariamente da Nash et al, oppure anche a livello
dell’apice prostatico.
In questo articolo viene riportata l’esperienza personale
nell’impiego routinario del blocco anestetico periprostatico
in una serie consecutiva di pazienti sottoposti ad agobiopsia
prostatica transrettale ecoguidata. Si è fatto in particolare
riferimento ai soggetti che, avendo già subito l’esame
senza alcuna forma di analgesia, hanno consentito di fare un
raffronto diretto, in termini di dolore patito, fra i due tipi
di approccio.
Le metodologie utilizzate per gli esami di biopsia prostatica, effettuati presso il centro di andrologia e urologia di Como, dove opera il dott. Antonello Paulesu, offrono un nuovo approccio che tiene conto da un lato delle esigenze del paziente e dall'altro delle necessità dell'operatore, dato che consentono di ridurre l'indice di invasività senza per questo limitare la validità diagnostica dell'indagine medica. Il centro si avvale dei progressi della medicina e della chirurgia che oggi sono in grado di mettere a disposizione l'efficace azione di un robot per la prostata, un nuovo robot chirurgo che permette operazioni alla prostata più sicure, precise e con minori tempi di recupero per il paziente.
Ultima modifica: 9 marzo 2010 ...continua
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